I familiari delle vittime delle stragi contro l'ipotesi che Chiara Colosimo venga indicata dalla maggioranza alla presidenza della commissione parlamentare Antimafia

16 maggio 2023 ore 16:06
La lettera-appello si oppone alla nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della commissione parlamentare Antimafia.
Nell’inchiesta “Ombre grigie” Report aveva sottolineato come la deputata di Fratelli d’Italia avesse appoggiato la candidatura di Manuel Cartella, dirigente storico del Gruppo Idee e socio del figlio di Luigi Ciavardini in una cooperativa di detenuti, a vice Garante dei detenuti. La nomina di Cartella era stata avanzata nella Prima Commissione del consiglio regionale laziale da Pino Cangemi, ex paracadutista e dirigente del Movimento Fiamma Tricolore, oggi vicepresidente regionale del Lazio, in quota Lega.

Proponiamo la lettera integrale inviata al “Fatto Quotidiano” del 16 maggio 2023.
“Abbiamo appreso dalla stampa la notizia secondo cui la nuova Commissione parlamentare antimafia, in settimana, si riunirà per eleggere il suo presidente nella persona della onorevole Chiara Colosimo. Rimaniamo sbigottiti e increduli di fronte a questa prospettiva. Grazie a Report sono ormai pubblici i rapporti tra la suddetta deputata di Fratelli d’Italia e il terrorista dell’eversione di destra Luigi Ciavardini. Ciavardini, esponente – assieme ad altri criminali come Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro – del gruppo eversivo neofascista dei Nar, è stato condannato definitivamente per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e del magistrato Mario Amato (che aveva preso in mano le indagini del collega Vittorio Occorsio, assassinato dal terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, sui legami tra destra eversiva, P2 e apparati dello Stato) e ovviamente per la strage della stazione di Bologna, dove morirono 85 persone. Inoltre, sempre grazie a Report sono emersi i legami tra Ciavardini, Fioravanti e Mambro e alcune associazioni che, da anni, stanno chiedendo a gran voce l’abolizione del 41-bis e dell’ergastolo ostativo per i reati di mafia e terrorismo. Ma non è tutto. Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, pochi giorni fa ha giustamente ricordato come i processi abbiano accertato i “plurimi depistaggi a favore dei Nar e delle altre formazioni criminali neofasciste, commessi da uomini dei servizi segreti infedeli alla Costituzione repubblicana e da apparati delle istituzioni”. A questo si devono aggiungere le circostanze emerse dalle indagini svolte negli ultimi anni da diverse procure italiane, che hanno provato i legami esistenti tra criminalità mafiosa ed esponenti della destra eversiva (proprio come Fioravanti e Mambro, ma anche Paolo Bellini, altro condannato, in primo grado, per la strage di Bologna), e tra questi e soggetti infedeli delle istituzioni. Ebbene, ci chiediamo quindi come sia anche solo lontanamente immaginabile pensare di eleggere a presidente della Commissione antimafia una persona con tali frequentazioni, posto che due degli argomenti che la futura Commissione si troverà necessariamente ad affrontare sono il coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni ’92- ’94 e il ruolo della Falange Armata in essa. È accettabile che si scelga, per un ruolo così importante, una persona che non si vergogna di avere rapporti con uno stragista che mai si è pentito? E, ancora, solo a noi appare evidente il gigantesco conflitto di interessi della probabile futura presidente? È così che lo Stato onora le vittime delle stragi terroristico-mafiose e chiede fiducia a loro familiari? Se questo sarà veramente il primo, nefasto, passo della neo Commissione (che ancora speriamo si riveli una notizia priva di fondamento), ci auguriamo che i componenti che avalleranno tale scelta avranno almeno la decenza di evitare di partecipare alle commemorazioni di quelle stragi”.

Salvatore Borsellino, Paolo Bolognesi, Manlio Milani, Federico Sinicato, Stefano Mormile, Nunzia Agostino, Paola Caccia, Pasquale Campagna, Giovanni Impastato, Angela Gentile Manca

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